mercoledì 16 febbraio 2011

Che delizia queste uova. È la diossina o il Pcb?

"Hai mai sentito parlare di Castegnato?".
"No".
"E tu?".
"Castegano?".
"No. Castegnato. Provincia di Brescia".
"Mmh, no. Non mi pare. Perché?".
"Ma no, così. E' un sondaggio che sto facendo".
"Un sondaggio? Cioè?".
"No, niente è troppo lungo da spiegare".
Nessuno conosce Castegnato, c'è poco da fare. Non è granché bello e non ci succede niente di particolare, se si esclude l'annuale fiera dedicata a San Vitale, le cui reliquie sono conservate nell'omonima chiesa e il cui culto, a quanto pare, è molto sentito da queste parti (in effetti la vicenda è abbastanza singolare. Cioè, Castegnato è un paesino in provincia di Brescia di poco più di settemila anime: come fa a custodire le reliquie di un santo, se non proprio di serie A, almeno di serie B? Un santo, tanto per capirci, da meritare un gioiello assoluto come la Basilica di Ravenna e quella antichissima di Bologna).
Insomma, è un paesino relegato nell'anonimato più assoluto.
Ebbene, secondo me dovrebbe invece essere eletto a simbolo nazionale. Dovrebbe essere meta di pellegrinaggi e gite scolastiche, studiato a scuola e cantato dai poeti.
A Castegnato infatti da un paio di giorni è vietato mangiare carne di pollo o consumare uova provenienti da allevamenti domestici (qui l'ordinanza). E già questo è abbastanza incredibile. Io appena ho letto la notizia ho pensato a quei film di fantascienza (l'ultimo, piuttosto brutto a dire il vero, è La città verrà distrutta all'alba) dove un paesiello viene isolato dal resto mondo solitamente a causa di una misteriosa contaminazione.
Ma c'è di più: il sindaco ha denunciato (questo il comunicato, la cui importanza è in parte vanificata da un errore addirittura nella seconda parola. Ma voglio dire, cazzo, fai un comunicato in cui denunci cose gravissime, almeno rileggilo, no?) quanto il sistema di controlli sia assurdo. Un documento dal quale emerge chiaramente come la tanto declamata sicurezza alimentare ("Ma no, cosa dici?! Guarda che sono controllatissime!!") sia in realtà parte di un meccanismo che punti non tanto (o per lo meno, non solo) alla genuinità/commestibilità di quello che mangiamo, quanto piuttosto a non diffondere il panico.
"Si vabbè, ma che esagerato!"
"Dici?"
"Essì, cazzo, dico"
"Vabbè, allora facciamo una prova"
"Ok"
"Hai mai sentito parlare di Castegnato?"
"Di cosa?"

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