venerdì 14 gennaio 2011

Maialino all'olio. Industriale.


"Ciao zia, come va?"
"Oh, ciao. Bene, bene, e tu?"
"Non mi lamento. Senti, ti devo chiedere una cosa..."
"No, guarda, soldi non posso più prestartene, mi dispiace"
"Ma no, ma figurati... Ti devo chiedere di Seveso... ti ricordi?"
"Seveso?"
"Ma sì, l'Icmesa, l'esplosione, la nube tossica... ti ricordi?"
"Sì, e allora?"
"No, ti volevo chiedere se ti ricordi, cosa dicevano le autorità e i giornali? Cioè se cercavano di essere rassicuranti e se invece, sì, beh, insomma, vi dicevano di stare attenti?"
"No, no. C'era tanta paura. Figurati. Erano tutti terrorizzati. Qui a Desio, e non eravamo neanche nella cosiddetta zona A, ci dicevano di tenere le finestre chiuse, di evitare di mangiare la roba dell'orto, anche di stare attenti all'acqua. No, no, altro che tranquillizzarci! Giravano certe storie sulla diossina, certe erano anche esagerate forse, però neanche tanto mi sa. E poi infatti hai visto i casi di tumore in tutta la zona..."
"E già. Ok, grazie"
"Tutto qui?"
"Sì, sì, tutto qui"
"Mah... vabbè. Ciao"
"Ciao zia".
Insomma, con la diossina non si scherza. Cioè, è vero che il disastro di Seveso è di quasi quarant'anni fa, e che, come dire, abbiamo fatto il callo un po' a tutto. Ma che cazzo, un po' di prudenza non sarebbe male. No, invece adesso siamo moderni, non dobbiamo farci prendere dal panico. Il panico è nemico dell'economia. Gli imprenditori fanno fatica a prendere sonno sennò.
In Germania scoprono che agli animali danno da mangiare scarti della lavorazione degli olii industriali. Nessuno, per carità, pretende che a ste bestie vengano date verdure biologiche, però c'è un limite. Cioè, va bene che sono animali, che nessuno li vede o li sente, però addirittura rifilargli scarti di lavorazione di olii industriali. Neanche gli olii. Gli scarti. Che, guarda caso, contengono diossina. Del resto, come si dice, o mangi sta minestra...
E non stiamo parlando di un "goccino" in più del consentito, di due galline o quattro maiali o di una roba di un paio di giorni. In Germania dicono valori 70-100 volte oltre i limiti, ci sono migliaia di animali coinvolti e il tutto risale a gennaio dell'anno scorso. Un anno fa. E l'allarme scoppia a dicembre? Forse qualcosa non va nei controlli?
Naturalmente in Italia, ma no, impossibile, che schifo, vergogna, da noi non arrivano certe schifezze. Poi, beh, sì, insomma, forse qualcosina, le uova, un paio di maiali, qualche bistecca, il latte. Però, mi raccomando: niente panico. Non ce n'è ragione. "Tutti i prodotti sono tracciati ed etichettati". Veramente la carne di maiale no. Beh, sì, in effetti quella no, "ma nei prossimi giorni avremo una riunione con i Nas e le autorità regionali". Nei prossimi giorni?
E poi (sembra incredibile ma giuro che è vero, che il ministro Fazio l'ha detto sul serio): "Abbiamo chiesto alle aziende di fare controlli specifici sulla diossina". A beh, allora stiamo tranquilli, avanti con le costate.
Del resto, cosa volete che sia, è solo diossina, uno degli inquinanti più pericolosi conosciuti.
(http://it.wikipedia.org/wiki/Diossina)

martedì 11 gennaio 2011

Il bambino di 150 chili

Io neanche riesco a immaginarlo bene un bambino di dieci anni che pesa 150 chili. Mio padre, che è decisamente sovrappeso, ne pesa 120 credo. Ha settant'anni ed è alto un metro e ottancinque. E' sempre stato un po', come dire, robusto. A dieci anni non era di certo quello che si dice uno smilzo ("la bologna e il taleggio mi sono sempre piaciuti, fin da bambino"), ma al massimo arrivava, che so, a 22 chili.
Il bombobimbo da 150 chili (330 libbre) è l'equivalente umano del pollo che esce dalla fabbrica dei polli, cioè il prodotto più richiesto della cosiddetta industria avicola. Quando compravo il mio bel petto impacchettato al supermercato, ma anche dal macellaio, credevo provenisse da un "adulto", un animale che aveva fatto la sua vita - bella o brutta, è un altro discorso (lo è?) - e che alla fine m'era caduto nel piatto. Un par de palle. Un pollo "normale" può vivere fino a dodici anni, come un cane medio grande più o meno, i polli selezionati per l'allevamento potrebbero tirare fino a tre. Bene, il pollo che ci ritroviamo nel piatto viene macellato quando ha circa 40 giorni. E pesa come un adulto obeso.
Ma non è tutto. Il bombobimbo equivalente non solo pesa come un'Honda Cbr, ma anche due gambette storte e segaligne (fa una fatica tremenda per camminare, capacità comunque non richiesta) e in vita sua si è alimentato solo con barrette energetiche e antibiotici.
Da quando ho scoperto questa cosa (tutto sommato abbastanza marginale nell'incredibile mondo dell'allevamento), quando inciampo nel reparto pollo del supermercato mi immagino che da un momento all'altro sbuchi da in fondo alla corsia il Bombobimbo che avanza a fatica verso di me, accerchiato da decine di persone incredule e dalle videocamere dei loro telefoni. Arriva, sudato e sconvolto di fatica, davanti a me e semplicente mi dice: "Tre e novantanove".