"Ciao zia, come va?"
"Oh, ciao. Bene, bene, e tu?"
"Non mi lamento. Senti, ti devo chiedere una cosa..."
"No, guarda, soldi non posso più prestartene, mi dispiace"
"Ma no, ma figurati... Ti devo chiedere di Seveso... ti ricordi?"
"Seveso?"
"Ma sì, l'Icmesa, l'esplosione, la nube tossica... ti ricordi?"
"Sì, e allora?"
"No, ti volevo chiedere se ti ricordi, cosa dicevano le autorità e i giornali? Cioè se cercavano di essere rassicuranti e se invece, sì, beh, insomma, vi dicevano di stare attenti?"
"No, no. C'era tanta paura. Figurati. Erano tutti terrorizzati. Qui a Desio, e non eravamo neanche nella cosiddetta zona A, ci dicevano di tenere le finestre chiuse, di evitare di mangiare la roba dell'orto, anche di stare attenti all'acqua. No, no, altro che tranquillizzarci! Giravano certe storie sulla diossina, certe erano anche esagerate forse, però neanche tanto mi sa. E poi infatti hai visto i casi di tumore in tutta la zona..."
"E già. Ok, grazie"
"Tutto qui?"
"Sì, sì, tutto qui"
"Mah... vabbè. Ciao"
"Ciao zia".
Insomma, con la diossina non si scherza. Cioè, è vero che il disastro di Seveso è di quasi quarant'anni fa, e che, come dire, abbiamo fatto il callo un po' a tutto. Ma che cazzo, un po' di prudenza non sarebbe male. No, invece adesso siamo moderni, non dobbiamo farci prendere dal panico. Il panico è nemico dell'economia. Gli imprenditori fanno fatica a prendere sonno sennò.
In Germania scoprono che agli animali danno da mangiare scarti della lavorazione degli olii industriali. Nessuno, per carità, pretende che a ste bestie vengano date verdure biologiche, però c'è un limite. Cioè, va bene che sono animali, che nessuno li vede o li sente, però addirittura rifilargli scarti di lavorazione di olii industriali. Neanche gli olii. Gli scarti. Che, guarda caso, contengono diossina. Del resto, come si dice, o mangi sta minestra...
E non stiamo parlando di un "goccino" in più del consentito, di due galline o quattro maiali o di una roba di un paio di giorni. In Germania dicono valori 70-100 volte oltre i limiti, ci sono migliaia di animali coinvolti e il tutto risale a gennaio dell'anno scorso. Un anno fa. E l'allarme scoppia a dicembre? Forse qualcosa non va nei controlli?
Naturalmente in Italia, ma no, impossibile, che schifo, vergogna, da noi non arrivano certe schifezze. Poi, beh, sì, insomma, forse qualcosina, le uova, un paio di maiali, qualche bistecca, il latte. Però, mi raccomando: niente panico. Non ce n'è ragione. "Tutti i prodotti sono tracciati ed etichettati". Veramente la carne di maiale no. Beh, sì, in effetti quella no, "ma nei prossimi giorni avremo una riunione con i Nas e le autorità regionali". Nei prossimi giorni?
E poi (sembra incredibile ma giuro che è vero, che il ministro Fazio l'ha detto sul serio): "Abbiamo chiesto alle aziende di fare controlli specifici sulla diossina". A beh, allora stiamo tranquilli, avanti con le costate.
Del resto, cosa volete che sia, è solo diossina, uno degli inquinanti più pericolosi conosciuti.
(http://it.wikipedia.org/wiki/Diossina)
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